Dopo quasi 60 anni, grazie ai lavori di manutenzione che hanno svuotato il lago artificiale, è possibile riscoprire come era la valle facendo riaffiorare i sentimenti dei suoi abitanti, solo apparentemente assopiti dal tempo.

Vi proponiamo il quotidiano del dicembre scorso e un documentario di Bruno Soldini del 1967, che ci permettono di ben contestualizzare la situazione socio economica di quel tempo a Corippo, contesto nel quale è nata la Fondazione Corippo 1975.

Corippo, 55 abitanti e un futuro incerto, Astrolabio 1967. Di Bruno Soldini

Dagli archivi della RSI >> Guarda il video di Bruno Soldini 

Questo tuffo nel passato ci permette bene di capire il contesto sociale ed economico nel quale è nata la Fondazione Corippo, riproponendoci le voci degli abitanti di allora.

“Il villaggio della Valle Verzasca conta poco più di 55 abitanti e si sta lentamente spopolando. Gli abitanti più giovani lavorano nel Locarnese, facendo di Corippo una sorta di zona residenziale e di vacanza. La bottega è ormai chiusa così come l’edificio scolastico e i sette bambini che vi abitano seguono i corsi a Vogorno. Da “Astrolabio”, 10.05.1967. Di Bruno Soldini.

Verzasca, un salto nel passato


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Le vestigia del passato, inghiottite dalla costruzione della diga della Verzasca, riemergono dalle acque dopo quasi 60 anni. Un’occasione unica per riscoprire come era in origine la valle, che sta attirando folle di curiosi.

“Il paesaggio è brullo, grigio, lunare… rimane qualche pianta fossilizzata, dei pezzetti della strada vecchia, un paio di ponti ma lo scenario di 60 anni fa era ben altro. Ora tutto è scomparso. Bosco e case sono stati abbattuti prima del riempimento del bacino. La costruzione della Nefanda, per dirla con Anna Gnesa scrittrice e maestra originaria di Brione Verzasca, creò parecchio scompiglio.”

“Avveniristica, altissima, per la valle Verzasca la costruzione della diga fu un momento storico molto significativo. Nel bacino di accumulazione scomparvero la strada, la frazione di Pioda e terreni importanti per l’agricoltura. ”

 

Corippo: insediamento storico degno di essere conservato e rivitalizzato

In questo contesto, nel 1975, in occasione dell’anno europeo del patrimonio architettonico, il villaggio di Corippo fu scelto dalla Confederazione e dal Cantone Ticino come insediamento storico degno di essere conservato e rivitalizzato. Per dare seguito a questa volontà politica, il 9 giugno 1976, la Confederazione, il Cantone Ticino e il Comune di Corippo costituiscono la «Fondazione Corippo 1975», ora composta dai solo enti Locali e dal Cantone (per maggiori info vedi il sito)

Oggi, con l’albergo diffuso, la Fondazione propone un nuovo progetto di rilancio che coniuga salvaguardia culturale e urbanistica del villaggio con un nuovo utilizzo degli spazi dell’Osteria e dei rustici, custodendo l’eredità di chi ci ha preceduti ma proiettandola verso il futuro.

 

Qui un filmato in cui Fabio Giacomazzi, allora presidente della Fondazione e Giuliano Gambetta, presidente del locale Patriziato, presentano il progetto.